Olio d’oliva miglior driver di sviluppo

La scienza ha accertato scientificamente che i benefici degli olii extra vergine sono molto più rilevanti di quanto si pensi. Tutti conoscono gli effetti positivi sul cuore e sul sistema cardiovascolare, ma questo “superfood” della Dieta mediterranea agisce in modo positivo anche su altri organi essenziali per la nostra salute: contrasta l’infiammazione delle arterie, aiuta la salute cognitiva, quindi il cervello, funziona da prebiotico e antibatterico sul microbioma intestinale e contribuisce a ridurre lo zucchero nel sangue, che dipende dal pancreas.

L’olio è un investimento sulla nostra salute e il suo consumo consente di risparmiare sui costi sanitari in futuro.

L’Olio Extra Vergine  costa qualcosa in più ma vale la pene acquistarlo”

Per cominciare bene la giornata, il pane, condito con olio extra vergine e pomodoro fresco, rappresenta un concentrato di sapore ed energia. Ma l’olio può anche essere aggiunto nei frullati oppure essere utilizzato a merenda sulla bruschetta. Ogni bottiglia da lt 1 contiene 100 porzioni di extra vergine: impieghiamole bene, senza sprechi e con gusto”

Risparmiare oggi per spendere domani?

Se la dieta mediterranea è ritenuta la dieta più salutare e sostenibile al mondo, lo deve anche all’apporto dell’olio d’oliva, che è molto più di un semplice condimento.

La ricerca scientifica ne ha attestato i benefici nutrizionali e salutistici, mostrandone la capacità di proteggere il cuore e l’intero sistema cardiocircolatorio dall’insorgere di gravi problemi come l’infarto e l’ictus. Dunque, perché risparmiare proprio su un alimento tanto importante, cercando solo il prezzo più basso o sostituendolo con altri prodotti meno salutari?

Benefico lo è l’olio extravergine di oliva, ma nelle giuste quantità: non oltre i tre-quattro cucchiai al giorno, tra quello che si usa per cucinare e quello utilizzato per condire a crudo. Non bisogna dimenticare infatti che l’olio di oliva resta pur sempre un grasso e che ogni cucchiaio apporta 90 calorie. Gli esperti del CREA hanno fatto due conti: considerando le quantità consigliate ogni giorno e il fabbisogno medio giornaliero di un adulto (2mila calorie) una bottiglia di olio extravergine dovrebbe durare almeno un mese. Un motivo in più per comprarlo buono.

Olio vecchio non fa buon brodo

Offerte, promozioni e vendite sottocosto sono abituali quando si tratta di olio extravergine. Ma può anche non essere così conveniente.

Capita, infatti, che gli oli extravergini venduti in promozione, siano proposti a prezzi bassi perché si tratta di prodotti vecchi, ossia di oli provenienti da raccolti precedenti e che quindi, con il passare dei mesi, hanno perso parte del loro corredo di sostanze benefiche (come i polifenoli) e del loro corredo di profumi e sapore (tanto che possono persino virare al rancido).

Quindi, il consiglio è quello di non badare solo al prezzo o allo sconto ma di verificare sull’etichetta l’anno del raccolto.

Un’informazione importante per valutare la freschezza dell’olio molto più di quella di imbottigliamento, se si considera che l’olio può essere tenuto in silos e confezionato anche diversi mesi dopo la raccolta delle olive.

Il termine preferibile per consumare un extravergine che conserva tutte le sue qualità di partenza è di 12-18 mesi e non si dovrebbero mai superare i 24 mesi.

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